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RAEE: rischi per la salute e opportunità

Cosa sono i RAEE

00015287I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE, in italiano e WEE in lingua inglese, che sta per Waste of Electric and Electronic Equipment) sono un particolare tipo di rifiuti che consistono in qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica guasta, inutilizzata, o obsoleta e dunque destinata all'abbandono.

I principali problemi derivanti da questo tipo di rifiuti sono la presenza di sostanze considerate tossiche per l'ambiente e la non biodegradabilità di tali apparecchi. La crescente diffusione di apparecchi elettronici determina un sempre maggiore rischio di abbandono nell'ambiente o in discariche con un conseguente inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua e ripercussioni sulla salute umana. Questi prodotti vanno trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature, diminuendone l’impatto ambientale.  I RAEE si classificano in:  

  • R1 Grande bianco freddo - grandi elettrodomestici per la refrigerazione: frigoriferi, congelatori, condizionatori.
  • R2 Grande bianco non freddo - grandi elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie. 
  • R3 TV Monitor a tubo catodico.
  • R4 Elettronica di consumo, Telecomunicazioni, Informatica, piccoli elettrodomestici, elettroutensili, giocattoli, a pparecchi di illuminazione, dispositivi medici
  • R5 Sorgenti luminose a scarica: lampade fluorescenti e sorgenti luminose compatte.

Un tesoro nascosto nelle nostre case

Le comuni apparecchiature elettroniche rappresentano una notevole opportunità per le aziende. Esse infatti  contengono rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro, piombo,  mercurio, tutti materiali che possono essere riutilizzati nei processi produttivi.

013166-giappone_riciclo_terre_rareMa c’è di più: nascosti tra gli altri materiali più comuni in prodotti di cui non possiamo più fare a meno troviamo  17 elementi chimici, cosidette terre rare, che in natura sono presenti in particolari rocce e che sono utilizzati nei settori più all’avanguardia (elettronica, biomedicina, energie rinnovabili). Il loro valore oscilla tra i 33 e 100mila euro al chilo a seconda del tipo di sostanza, tendenza in continuo incremento, dato che il 97% della produzione è concentrata in Cina. Scandio, ittrio e lantanoidi sono presenti in piccolissime percentuali, ma rappresentano una fondamentale risorse per la crescita e lo sviluppo tecnologico. Il loro recupero permetterebbe di migliorare la sostenibilità di questi prodotti, diminuendo notevolmente l’impatto dell’attività estrattiva e l’inquinamento derivato dall’abbandono di queste sostanze.

Il riciclo in Italia

Il trattamento dei RAEE è svolto in centri adeguatamente attrezzati, autorizzati alla gestione dei rifiuti ed adeguati al "Decreto RAEE", sfruttando le migliori tecniche disponibili. Le attività di trattamento prevedono varie fasi, indicativamente :

  • messa in sicurezza o bonifica, ovvero asportazione dei componenti pericolosi
  • smontaggio dei sotto-assiemi e separazione preliminare dei materiali
  • lavorazione meccanica per il recupero dei materiali

RAEE_Africa

Nonostante la raccolta dei RAEE in Italia abbia registrato un notevole miglioramento negli ultimi anni, assestandosi intorno alla cifra di 4,3 chili a persona l’anno, il nostro Paese è indietro rispetto alla media europea (7 kg a persona) o dai risultati dei paesi scandinavi che con 22 chili pro capite sono tra i più virtuosi al mondo. Con un incremento del 6,04% rispetto all'anno precedente, la Lombardia raggiunge 50.410.852 kg di RAEE raccolti nel 2011 e si conferma la regione italiana che raccoglie la maggior quantità di RAEE in Italia. Buona anche la media pro-capite con 5,08 kg/ab., al di sopra della media nazionale. La sola Provincia di Milano raccoglie 14.7 milioni kg, seguita da Bergamo e Brescia che raggiungono rispettivamente oltre 5 milioni e mezzo e quasi 6 milioni di kg. L’Italia quindi sta facendo dei passi avanti nel riciclo dei RAEE ma  le aziende italiane si scontrano con una quotidianità fatta di procedure autorizzative lente e costose: per ottenere i permessi da Regioni o Province ci vogliono montagne di carte e almeno due anni di pazienza.

 

Uno snellimento delle procedure burocratiche, che non si traduca in un minor controllo, e un meccanismo incentivante alla raccolta unita a campagne di sensibilizzazione sui pericoli e opportunità dei RAEE può sicuramente aumentare la sostenibilità, diminuendo l’impatto di tali apparecchiature sull’ambiente.